BAMBINO INTERIORE, LA FORZA MOTRICE PRIMORDIALE

Il bambino interiore che è in noi rappresenta nella sua forma più elementare, la forza motrice primordiale, quella che dà vita al nostro universo personale. È quella forza che ricerca le esperienze e il senso, quella che dà all'essere umano il desiderio di giocare, che dona capacità di gioire e talenti quali l'ispirazione e il senso della bellezza; è la parte di noi che ama e vuole essere amata, quella che è al di là del tempo, sempre giovane e fiduciosa nella vita stessa. E' il ricercatore, l'inventore, "il creatore" in noi, colui che vuole sapere come funzionano le cose e prenderne parte attiva per farle funzionare. Ci lascia vivere la dimensione di "flow": fluire ma nel contempo essere immersi in ciò che stiamo facendo. Il bambino interiore libero, vive attraverso l'intelligenza del suo cuore, è completamente integrato nel presente, è intuitivo e racchiuso in un mondo tutto suo, nel quale il tempo scorre a una velocità differente, secondo ritmi e regole proprie. Essere in contatto con il nostro bambino interiore significa perciò essere collegati con il suono primordiale della nostra anima. È un ritrovarsi di fronte alla fonte originaria della nostra vita, là dove proviamo una gioia profonda, poiché sappiamo con chiarezza ciò che veramente vogliamo e la forma che questo desiderio può prendere. Il nostro bambino interiore dunque, fonte originaria, primordiale, conosce il vero motivo dello scopo della nostra vita, è perciò il fondamento, la base del nostro essere......
Durante la nostra infanzia, il periodo in cui siamo completamente aperti e plasmabili, viviamo questo nostro bambino interiore e siamo così in diretto contatto con la fonte primordiale della nostra vita. Quello che viviamo nei nostri primi anni, ci permette di sviluppare una motivazione che ci riempie di una forza immensa, di desiderio e di una profonda volontà d'intraprendenza per la realizzazione di mete ben precise. In questo periodo, non siamo ancora in grado di pensare coscientemente, ancora non analizziamo razionalizzando nel modo in cui saremo poi in grado di fare più tardi, quando le nostre capacità intellettuali si manifesteranno e svilupperemo la facoltà di contemplare sia noi stessi che gli altri, con un certo distacco. Nell'infanzia ci identifichiamo completamente con le nostre vicissitudini ed è per questo che da adulti, dove questo non accade più in tal modo, non siamo poi in grado di riconoscere questo motivo ancestrale. Esso giace in una regione oltre e prima del pensiero, e già in esperienze che faremo poco più tardi durante infanzia, avremo la percezione che questo non appartiene più alla nostra propria storia personale. Ci apparirà come un qualcosa a parte che appartiene "al mondo" e così che percepiremo il mondo: un qualcosa diviso da noi. La domanda che ne consegue è la seguente: Cosa voglio veramente dal profondo del mio cuore? Domanda che possiamo ribaltare anche nel modo seguente: ...."Cosa vuole il mio bambino interiore?"..... Gli oggetti dei nostri desideri sono in realtà le cose sulle quali dirigiamo e cristallizziamo i nostri bisogni.
Non siamo (ancora) in grado di formularli nella loro essenza, ma li identifichiamo con persone e cose che rappresentano ciò che ci sta a cuore. È per questo che dovremmo chiederci, se per esempio il nostro desiderio è quello di avere una barca o un altro tipo di mezzo: "Cos'è che voglio veramente?" "Qual'è la sensazione che credo di riuscire a vivere possedendo questa cosa? Cosa rappresenta il successo che voglio raggiungere? A cosa servono la farmacia, lo studio o la casa che mi voglio costruire?" Cos'altro si nasconde dietro, oltre al fatto che ci si deve guadagnare da vivere o avere comunque un luogo in cui vivere? Inoltre: "Qual'è il legame tra la mia nostalgia e la persona ben precisa che desidero avere come partner?" Qual'è il bisogno profondo che spero di riuscire a compensare?" Sono i rapporti di coppia in modo particolare a soffrire spesso del fatto che, inconsciamente, ci si aspetta dall'altro di compensare mancanze e deficit passati e di "salvarci". È così che ogni desiderio, ma nello stesso modo anche tutto ciò che rifiutiamo, può rimetterci in contatto con la spinta ancestrale di base e riportarci alla nostra essenza....
È quello che ci ha ferito e impaurito, quello che per noi è diventata un'esperienza chiave da lasciar segni, che ci porta a porre il nostro bambino interiore "il creatore", di fronte a compiti che lo stimolano a diventare attivo. Osservando bene, possiamo notare che i bambini sono in grado di sviluppare soluzioni strategiche ottimali per le situazioni nelle quali si ritrovano. Questo vale sia in relazione agli aspetti positivi che a quelli negativi della loro vita. Essi manifestano le qualità che hanno già innate, le sperimentano, e quello che funziona lo usano, riponendo quello che non serve. Possiamo dire che nel loro mondo infantile riscuotono notevoli successi. Anche successivamente, nel corso della vita, il nostro bambino interiore adotterà le stesse strategie, modificandole però leggermente....

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