IL VOLADOR
ll predatore ha preso il sopravvento su di noi perché siamo il suo cibo, la sua fonte di sostentamento.
È stato il predatore a instillarci i sistemi di credenze, il concetto di bene e male, le consuetudini sociali.
È stato lui a definire le nostre speranze e aspettative, nonché i sogni di successo e i parametri del fallimento.
Ci ha dato avidità, desiderio smodato e codardia.
Ci ha resi abitudinari, centrati nell’ego e inclini all’autocompiacimento.
Facendo leva sul nostro egocentrismo, l’unico aspetto consapevole rimastoci, il predatore crea fiammate di consapevolezza che poi procede spietatamente a consumare.
Il predatore ci dà problemi futili per forzare tali fiammate ad emergere, e in questo modo ci fa sopravvivere per continuare a nutrirsi della fiammeggiante energia delle nostre pseudo-preoccupazioni.
Gli antichi sciamani vedevano il predatore. Lo chiamavano Il Volador, quello che vola, perché si muove a balzi nell’aria. Non è un bello spettacolo.
È un’ombra nera di un’oscurità impenetrabile, che salta nell’aria.
E poi atterra.
Carlos Castaneda (Il lato attivo dell’Infinito)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento