I PENSIERI SONO ENERGIA

Come si formano gli schemi energetici che ci bloccano?

Rendiamoci conto che sentimenti e pensieri sono energie ‑ producono quindi schermi energetici.

Un'esperienza affetta da emozioni produce, per esempio, un determinato schema vibratorio corrispondente, al contenuto dell'esperienza. Se l'energia emotiva può sprigionare completamente la sua vibrazione, quanto sperimentato viene integrato come lezione e serve direttamente all'ulteriore sviluppo della coscienza.
Se la componente emotiva dell'esperienza viene invece repressa perché l'individuo è nell'impossibilità di viverla, in tal caso lo schema energetico abbassa la frequenza divenendo sempre più lento finché entra in un campo al di sotto del conscio formandovi un cristallo energetico cupo dove viene compressa e memorizzata l'intera esperienza associata all'emozione repressa.
Tali cristalli si formano per esempio quando programmazioni di proibizioni ci dicono che in una determinata situazione non possiamo reagire emotivamente, oppure quando un'esperienza difficile si conclude con la morte e la vibrazione dell'emozione connessa non può prima essere sprigionata dal corpo fisico.
Questo processo rammenta forse lontanamente il funzionamento di un computer che memorizza i nostri documenti in cartelle che appaiono sul monitor come piccoli simboli. I documenti allestiti in un dato momento si possono poi aprire attivandoli con un doppio clic del mouse.
Tali simboli, rispettivamente cristallizzazioni, sono memorizzati in abbondanza nel nostro corpo eterico, e con le loro corrispondenze anche nel sistema nervoso, nelle ghiandole, in tutti gli organi e tessuti del corpo dove attendono di essere attivati per essere elaborati ‑ ossia finché i sentimenti incamerati vengono espulsi sotto forma di vibrazione, e le lezioni impartite dalle rispettive vicissitudini possono essere integrate nel conscio.
Questi cristalli possono essere attivati in vari modi. Può bastare il solo suono di una voce o una cadenza musicale. Anche l'aspetto di una persona può far scattare l'attivazione, uno sguardo, un movimento, un odore, un pensiero, un tocco,. un sentimento.
Tutto e qualsiasi cosa possono attivare un tale programma. Quando ciò si verifica, nella vita di una persona sorgono ‑a seconda del suo tempo di apprendimento ‑ una oppure parecchie scene susseguentisi e simili tra loro, in cui la situazione del passato viene ripetuta, secondo il principio di apprendimento, sprigionando la vibrazione del potenziale di sentimenti negativi ad essa connessi.....namaste' 

COME SI SVOLGE UN TRATTAMENTO REIKI

Dopo un’attenta anamnesi e valutazione energetica ed emozionale, la persona che si avvicina al Reiki per la prima volta verrà debitamente informata su modalità, durata e benefici della seduta.

In base allo stato fisico, alla tipologia emozionale e al vissuto del soggetto, si sceglierà il trattamento specifico più idoneo.

La persona verrà quindi invitata a posizionarsi sdraiata, completamente vestita, su un lettino o materassino, a discrezione dell’operatore o secondo le preferenze della persona stessa.

Sempre a discrezione dell’operatore, la seduta potrà cominciare con il riequilibrio degli emisferi cerebrali attraverso il suono delle campane tibetane armoniche e potrà essere abbinata all’uso degli oli essenziali.

Quindi l’operatore entra in stato meditativo e posiziona le proprie mani su zone specifiche del corpo del ricevente.

L’Energia Universale ora scorrerà dall’operatore al ricevente per andare a ristabilire un migliore equilibrio energetico ed emozionale sciogliendo eventuali blocchi fisici e/o emotivi.

Una musica rilassante e coinvolgente contribuirà a favorire un profondo stato di rilassamento.

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