RAM BAHADUR BOMJON


MISTERO ALEGGIA SUL NUOVO BUDDHA..... Come Gautama Siddartha vive da mesi in meditazione nella giungla di Chitwan, in Nepal. Il riparo eletto è un incavo di un gigantesco albero di ficus religiosa, lo stesso tipo che secoli prima ospitò il Buddha Shakyamuni. Non stiamo parlando di un monaco avanti con gli anni bensì di un giovane contadino di quindici anni, Ram Bahadur Bomjon nativo di Ratnapur, appartenente all’etnia Tamang originaria del Tibet. Dal 17 maggio del 2005 siede nella postura tipica della meditazione, senza mangiare né bere, immerso in un stato di assoluto distacco verso tutto ciò che lo circonda mentre migliaia di pellegrini si recano nello sperduto luogo per adorarlo come il nuovo Buddha. L’affluenza di visitatori ha raggiunto una tale intensità che il governatore di Bara ha chiesto aiuto alle autorità statali per riuscire a gestirlo e gli abitanti del villaggio hanno addirittura formato un comitato d’accoglienza con foto, libri, cd e biografia dell’enfant prodige. Alcuni testimoni affermano di aver visto della luce proveniente dalla sua fronte e dei bagliori simili a quelli di una fiamma dagli abiti, il calore sembrava essersi generato direttamente dal corpo dell’adolescente. La tecnica del “tummo” (energia vitale) viene praticata dagli yogi per sopravvivere ai rigidi inverni nelle grotte himalayane, pochissimi sono coloro in grado di metterla in pratica anche perché si tratta generalmente di un insegnamento trasmesso dal maestro al suo più stretto allievo. Devoto alle scuola del buddhismo tibetano, all’età di 14 anni si recò in pellegrinaggio a Lumpini al confine tra l’attuale Nepal e l’India, luogo di nascita del Buddha storico e successivamente in India, dove apprese le complesse tecniche yoga da un maestro dell’antica scuola tibetana. Ritornato dopo due anni di intenso studio nel suo villaggio di Ratnapur, decise di mettere in pratica queste arcane tecniche in grado, attraverso la respirazione, di aprire i canali del corpo umano per controllare l’energia interiore. Una notte della scorsa primavera abbandonò i familiari per addentrarsi nel fitto della foresta nella convinzione di rimanerci per i prossimi sei anni. L’entusiasmo dei fedeli attorno a questa figura si è ulteriormente incrementato in seguito a un preciso episodio: un serpente avrebbe morso Ram che, impassibile, avrebbe invece continuato a meditare. Le uniche parole pronunciate dal presunto nuovo profeta sono state: ”Chiedo alle persone di non chiamarmi Buddha. Non ho l’energia di Buddha. Io sono al livello di un rinpoche (una divinità di livello inferiore). Un serpente mi ha morso, ma io non ho bisogno di cure. Ho bisogno di sei anni di profonda meditazione”. La madre di Ram, appellata Maya Devi come quella del Buddha ha rivelato ai giornalisti la sua gioia ma anche la sua ansia: “Dio lo ha chiamato nella foresta e io ho fede che Dio lo nutrirà”. Egli è diventato decisamente più magro. Al mattino appare molto pallido come se non avesse più sangue in corpo, ma al sorgere del sole sembra diventare via via più luminoso e splendente. I medici del posto, distanti non più cinque metri dal corpo del giovane, dopo una lunga osservazione non riescono a spiegarsi il fenomeno. L’unica certezza è che è vivo. Oltre alla folla di fedeli è giunto nel luogo un team di scienziati che si occuperà di studiare il caso e sciogliere gli interrogativi irrisolti. Ovviamente non mancano coloro che ritengono il nuovo Buddha una trovata ben riuscita per ottenere un incremento economico con le entrate provenienti dal turismo. Comunque sia, lui è rimasto immobile fino al 16 marzo del 2006, il terreno ricoperto di lettere, circondato da una protezione che impediva ai pellegrini di avvicinarsi troppo. Dopo 10 mesi di intensa meditazione Ram è infatti scomparso, turbato forse dall’eccessivo afflusso di devoti e di curiosi provocatori, alla ricerca di un luogo in cui riprendere il suo lungo sonno, foriero, speriamo per tutti, di pace e serenità.

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