CHI SIAMO VERAMENTE? (estratto dal libro di Ramtha)


Non lo sapete che siete Dio
Salve, mia splendida gente. Vi saluto dal Signore Dio del mio essere al Signore Dio del vostro essere. Ora, principianti, facciamo un brindisi. È solo acqua.
Ora questo saluto che facciamo quando ci riuniamo, lo facciamo nel nome di Dio. Ed è vero, c’è un Dio ma è ancora più importante che quel Dio, proprio così, oggi interagisca con voi ed elevi il vostro Spirito ed apra la vostra mente affinché impariate, ed apra la vostra anima perché accettiate i messaggeri che stanno per arrivarvi. E quando tutto ciò vi accadrà, sarete elevati.
Questa dunque è la nostra preghiera. Ripetetela.
Mio amato Dio, il Misterioso, ciò che mi ha dato la vita e sostiene il mio scopo, in questo giorno celebro la mia vita. Desidero che la mia conoscenza Si espanda. Desidero che il mio corpo guarisca. Do il mio permesso affinché questo accada. In questo giorno, desidero che la mia vita cambi, che il tuo scopo riguardo alla mia vita io possa realizzare. Dio benedica la mia vita. Così sia. Alla vita!
Splendido. Sedetevi. E, Dio, non sarebbe meraviglioso se quella preghiera si realizzasse? Ebbene, l’evento sarebbe concluso. Avete sentito correre voce che io sono Ramtha l’Illuminato; lo sono da quando ho conosciuto me stesso. Sono l’entità di cui hanno parlato i vostri parenti. Sono quella che è chiamata l’entità di cui hanno parlato i vostri amici. Sono un insegnante, questo è più che sicuro, e sono reale, secondo i vostri scienziati. Ora non vi sentite sollevati?
Sono qui perché un gran numero di persone appartenenti alla mia gente molto, molto tempo fa, prima che la ristrettezza mentale dell’umanità prendesse veramente piede, ebbero l’opportunità di continuare la loro vita dopo la grande conquista, diciamo in dolce ritiro, su un continente che era in pace. Ora, quelle persone erano la mia gente. E là dove andai non c’era ancora niente di scritto nei libri; certamente non c’era alcuna televisione. Non si diceva mai che non si poteva andare da qualche parte, o che non si poteva fare qualcosa. Terminai la mia vita qui e procedetti oltre.
Ora, non ci fu alcun insegnante che mi abbia mai insegnato come fare ciò se non la natura. Voi conoscete la natura?
Divenni un osservatore della natura e infine il suo amante. E procedetti oltre perché qui non c’era nient’altro a sfidarmi. La mia gente si fermò perché voleva una vita, volevano allevare figli e generazioni, creare un territorio e dei beni e tutte quelle cose. E prima di andarmene dissi loro: «Un giorno, ritornerò. E quando sarete pronti a vedere dove sono andato, dopo che avrete consumato molte vite e molti corpi per fare quest’esperienza, vi mostrerò dove sono andato e il modo per arrivarci». Ebbene, questo è chi sono io.
Ora, ho progettato di ritornare qui in un modo estremamente ingegnoso – in modo ingegnoso – perché nel corso del tempo ci sono stati dei terribili pregiudizi in cui siete incorsi e che vi siete portati dietro attraverso le generazioni ed essi hanno sede nella vostra anima. Due di questi pregiudizi sono, primo, che soltanto l’uomo può essere Dio – quale farsa! – poi che le donne sono inferiori all’uomo, per cui il regno dei cieli non viene loro concesso, a meno che non venga loro accordato da una persona di sesso maschile.
Dio, al giorno d’oggi nella vostra vita, viene sempre indicato come “lui”. Il suo unico figlio era un lui, e quei preti castrati sono dei lui che si pongono come interpreti tra l’impura donna e il santo dei santi – tutta spazzatura. Quindi ciò che vediamo, anche in quello che chiamate tempo moderno, è che c’è ancora una resistenza a trattare le donne diversamente da beni personali o da qualcosa con cui andare a letto. Non potete sapere di cosa si tratta se siete bloccati dai pregiudizi.
Dunque sono tornato qui con un’entità che, nel corso della mia vita, aveva un desiderio davvero intenso di andare là dove ero andato e che voleva guidare un’armata. Ebbene, ora ciò è stato reso manifesto. E l’armata è molto più temprata di quella di 35000 anni fa. Quello contro cui marciamo qui è la chiusura mentale. Non è per tutti. È per quelli che vogliono venire e imparare al riguardo.
Ciò che sono non aveva niente a che fare col mio corpo, proprio come ciò che siete non ha niente a che fare col vostro corpo. Ciò che sono è qui come una consapevolezza a piena forza in un corpo femminile.
Ora, quelli che mi sono stati vicini per un certo tempo non hanno alcun dubbio nella loro mente sul fatto che io ero un uomo – nessuno. Così è. Ma poi ci sono anche la consapevolezza e lo Spirito di me stesso che entrano in un corpo femminile. Bene, io non opero grazie a questo corpo. Questo cervello è un computer. E io insedio la mia volontà nel suo subconscio, nel retro della sua testa ed essa gestisce tutto il resto.
Quindi guardandomi, non si può dire del tutto che Dio sia un uomo. Né si può dire del tutto che Dio sia una donna. Ma certamente si può dire che Dio dev’essere entrambi e nessuno dei due.
Ebbene, questo è il messaggio.
Vedete, Dio non ha alcuna connessione con un genere, non ha niente a che fare con un corpo, ha tutto a che fare con l’opinione personale. È ciò che chiamiamo sé spirituale.
Dunque sono ritornato e, in una donna molto ordinaria e semplice, ho dato origine a una grande verità prima che diventasse di moda.
E ciò che ho detto, era: «Non sapete chi siete? Non lo sapete che siete Dio? E perché dovreste pensarla diversamente? E chi dice che non lo siete? Io vi dico che lo siete. Allora cosa dovete fare per realizzarlo? Dovete diventare degli individui. Come fate a farlo? Lo fate invero sapendo chi siete e ciò che siete. Hanno forse tutti la stessa malattia? Hanno tutti la stessa mancanza? Hanno tutti la stessa necessità? No».
Il messaggio quindi, se messo in atto dall’ascoltatore – che siede in attonito silenzio nel tentativo di riconciliare questa conoscenza con ciò che gli era stato insegnato quando andava al catechismo – se ne sta lì seduto e una parte di lui sa che è la verità; lo sa. E tuttavia c’è quest’altra parte di lui che sta cercando di razionalizzare la conoscenza – di razionalizzarla. Razionalizzarla significa giudicarla, arrivare a un giudizio sull’informazione. Bene, quando imparate ciò che riguarda quei due aspetti di voi stessi, qual è la parte di voi che vuole precipitarsi a negare quello che è chiaramente un complimento nel regno più alto ed elevato?
Perché dovreste voler negare il fatto di poter essere uno Spirito non transitorio, di poter essere qualcosa di più del vostro corpo, di poter essere più di ciò per cui avete lavorato tutta la vita? Perché mai dovreste volerlo negare? Perché non dovreste nemmeno volerlo prendere in considerazione? Ebbene, negare che Dio vive in voi vuol dire negare quella che è chiamata la vostra capacità di avere illimitata conoscenza interiore, la vostra capacità di provare illimitato amore, la vostra capacità di avere illimitato potere, la vostra capacità di manifestare ciò che in tempi più antichi veniva chiamato il regno dei cieli.
Ora all’inizio io ho affermato questa verità alla gente che è venuta. Ciò era straordinariamente provocatorio. «Beh, non mi è proprio possibile alzarmi domani mattina e dire che sono Dio!». «Perché no? Perché non puoi farlo?». «Beh, qualcuno potrebbe sentirmi». «E allora?» «Beh, penserebbero che sono andato fuori di testa». «Ci sei andato. Questo è il punto».
Ora io ho portato questo messaggio perché è ciò che ho imparato nella mia vita. E la vita non ha a che fare col morire. Voglio che lo sappiate. E la vita non ha a che fare col vivere come un asceta da qualche parte, cercando di vedere le cose soltanto come Dio perché, sapete, quando tentate di fare ciò, rimanete separati. Vita e Dio sono intercambiabili. Sono, ebbene sì, la stessa cosa. Così queste persone hanno incominciato a dire: «Bene, dunque sono Dio» e ne hanno soffocato la crescita. Allora ho insegnato loro a fare cose meravigliose. Essi sono riusciti a fare cose meravigliose e io ho detto loro, allora, chi è che ha fatto questo? Non sono stato io. Chi ha fatto questo in voi? È stato il Dio che è in voi a farlo. È facile.
Ecco come sono diventato famoso quaggiù, e infame, perché vi ho detto la verità. E cosa significa sapere ciò? Significa che c’è una parte di voi a cui non avete mai attinto. E questo non ha nulla a che fare con tutta quella spazzatura metafisica alla abracadabra. Questa non è la Nuova Era. Questa è la vecchia era.
Il vostro cervello è una testimonianza del fatto che non sapete tutto. Lo sapete che usate meno di un decimo di quel cervello? Di cosa se ne sta in attesa tutto il resto, quelle stanze vuote? È in attesa di qualcosa. Ebbene, che cosa potrebbe essere quel qualcosa? Nemmeno Einstein ha fatto pieno uso della capacità del suo cervello. E di cosa potrebbe essere in attesa? È in attesa di quella parte di voi che non ha ancora visto i vostri giorni migliori, quella parte di voi che sa tutto ciò che il vostro ego alterato sostiene che non sapete. Si sta risvegliando e se ne sta rendendo conto ed è abbastanza straordinario da imparare a dire: «So che c’è qualcosa di più grande in me. Ho sentito il suo movimento, ma non so come accedervi. Non so come fare ad accantonare i miei dubbi. Non so, invero, come fare ad accantonare la mia mente razionale». Così vi chiedo, che cosa vi ha fatto ottenere la vostra mente razionale? Vi ha fatto ottenere la pensione. Vi ha fatto ottenere un buon lavoro. Ma non ha tenuto insieme le vostre relazioni. Né vi ha impedito, proprio così, di morire.
La mente razionale non ha neanche curato il vostro corpo quando era malato. Vi sono alcune cose che la trascendono.
Ora una cosa è dire che siete Dio – suona davvero meraviglioso – ma quando uscirete di qui ve lo dimenticherete, perché sulla piazza del mercato non funziona. È soltanto una filosofia. Ma se vi insegnassi a esserlo, un Dio? E se sapessi come fare ad aprire il vostro cervello e ad incorporarvi il pensiero e a manifestare la realtà? Allora potremmo forse dire che è stato il sé razionale a far questo? Mai. È il sé irrazionale, perché Dio è illimitato. Quindi questo significa che lo siete anche voi.
Gli studenti, particolarmente in questo periodo, imparano tutto nella scuola ma non riescono a rendersi conto che tutto ciò che hanno imparato è teoria – teoria, dico. Se ne vanno nel mondo e poi si sforzano di metterlo in pratica. Immaginatevi un cosiddetto scienziato dei computer rigirare sul fuoco degli hamburger. È difficile metterlo in pratica.
Dunque come ogni cosa, tutto ciò che sentite non è la verità. Tutto ciò che vi dico oggi non è la verità. È filosofia, è filosofico. È la mia verità perché divenni ciò, lo conquistai, e lo fui.
Quando diventerà la vostra verità? Quando saprete che ciò che vi ho detto funziona? Quando sarete in grado di fare qualcosa che non avete mai fatto prima. Allora conoscerete la verità. E se quella sarà l’unica parte di verità che avrete colto da questo week-end, ne sarà pienamente valsa la pena, poiché quello è un piccolo seme che dice che ho la capacità di compiere lo straordinario. E Dio, proprio così, non è qualcuno più dotato di me. Non esiste qualcosa come una persona dotata. Ci sono soltanto persone e quelli che scelgono di sapere e quelli che non scelgono di sapere.
Io sono riuscito a mantenere, senza essere cacciato, questa verità – che voi siete Dio – per tutti questi anni. Bene, per me è stato un tempo brevissimo. Ma sapete quante persone che sono venute ed hanno ascoltato, hanno imparato e sono state addestrate, adesso questo lo vivono nel mondo? Molte, grazie a Dio. E non è che costoro siano miei seguaci. Dove andranno quando oggi me ne andrò di qui? Come potreste seguire Ramtha? Non potete seguirmi; è impossibile. I seguaci non imparano mai niente. Gli studenti imparano sempre. Uno studente è disposto ad imparare e ad essere messo alla prova. I seguaci non vengono mai messi alla prova. Non imparano mai. E naturalmente il guru in tutti i casi non sa niente, quindi non insegnerà loro niente.
Ci sono molte entità per cui questa è una verità. E non potete guardarle e dir loro: «È impossibile. Come fate a sapere che Dio è in voi?». Non potete guardarli e sminuirli perché sono straordinari, perché sono entrati in contatto con qualcosa dentro di loro che è sempre stato là. E come lo chiamano? Non gli danno un nome. Lo chiamano il Principio Madre/Padre. “È il mio Spirito Santo. È il Dio in me. È quello che in ultima analisi sono. E io sono più grande delle mie limitazioni”.
Ora loro conoscono una verità. Voi non ancora.
Io sono ancora qui che insegno, perché a dispetto di ciò che dice il mondo, esso morirà. E a dispetto di come la pensa la gente là fuori, non è preparata per il cambiamento. E non sono qui per cambiare il mondo, ma per provocare ciò nelle vite degli individui che desiderano sapere. Questo è tutto. Un pugno di maestri – Maestri, e cosa sono? Ebbene, sono persone comuni che un mattino si sono svegliate e hanno detto: «C’è qualcosa di più nella vita, e io me lo sto perdendo». Queste sono persone che non hanno lasciato il loro lavoro, non hanno cacciato a pedate il gatto, né lasciato la moglie. Questi sono individui che dicono: «Non sono il lavoro o mia moglie, il mio gatto e il luogo in cui vivo a rendermi felice. È compito mio. E deve esserci qualcosa di più». Queste sono le entità che vengono per imparare.
Costoro imparano tutto su se stessi: il loro cervello, come funziona; il loro corpo, come funziona; i loro sogni, che cosa sono; la fisica, come viene creata la realtà dalla mente. Imparano tutto questo, fanno ritorno e lo mettono in pratica nella loro vita. È per far questo che io sono qui. E quando avrò un gruppo di persone in grado di creare la realtà nelle loro mani dal nulla nel giro di qualche secondo, in grado di guarire i malati con un tocco, di fatto in grado di compiere ciò che è eccezionale, allora tutto questo sarà valso la pena, perché costoro diverranno luci per il mondo intero.
Loro sono persone comuni. Voi siete persone comuni. E ci siamo quasi. Abbiamo già delle entità che possono fare queste cose. E una volta loro sedevano nello stesso posto in cui siete seduti voi e si scusavano allo stesso modo con la persona a cui avete appena parlato; avete declamato pressappoco la stessa cosa. E non pensate che fossero scettici? Erano tutti scettici. Perché no? È facile esserlo. Quello che è difficile è accettare. È facile morire. Quella gente che si uccide e pensa di stare passando a una nuova vita, sciocchezze. È facile morire. È difficile vivere. E tuttavia quello è il dono di Dio.

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