I SACCENTI


Li possiamo trovare ovunque: tra i parenti, tra gli amici, sul lavoro, in spiaggia, ad un corso e in tanti altri contesti.Loro sempre lì, sempre pronti a elargire lapropria sapienza, anche senza che glielo chiediamo.Sono i saccenti, cioè coloro che pensano di sapere tutto meglio di chi hanno davanti e non si trattengono di manifestare questa presunta superiorità con consigli non richiesti, sermoni compiaciuti, critiche salaci ed evidenziano che soltanto loro sanno che cosa è bene o male, utile o inutile, giusto o sbagliato.

In tutti i campi, essi possiedono “la verità”, o comunque una conoscenza migliore della nostra e la impongono nei discorsi, restando impermiabili alle argomentazioni pur valide di qualsiasi interlocutore, anche quando questi è palesemente più esperto su quello specifico tema.

RIDICOLI ma PERICOLOSI. Ad esempio a pranzo o a cena insieme, se raccontiamo qualcosa di noi (una vacanza, una decisione, un problema), ci sentiremo dire che loro lo saprebbero fare meglio, che conoscono un posto migliore, che la scelta ottimale è un’altra, trasmettendoci essenzialmente questi messaggi: tu sbagli, tu non capisci, non hai fatto abbastanza, non hai scelto bene , non vai bene.

Il saccente gesticola in modo da valorizzarsi (indica se stesso, assume posture da maestro, da capo o da padrone della situazione) e ti guarda come per dirti: sei il solito inetto.Ciò accade soprattutto se ci rivolgiamo a lui per un aiuto(che se viene dato, è accompagnato da critiche e insegnamenti) o per uno sfogo personale (che non viene accolto ma rispedito al mittente con tanto di predica sugli errori compiuti).

Se riuscissimo a guardarlo con distacco e ironia, ci accorgeremmo subito che i suoi attacchi sono ridicoli e grotteschi.Ma la sua spocchia, sommata al fatto che non di rado ce lo troviamo tra parenti o tra i migliori amici o nello stesso luogo di lavoro, ci irrita profondamente.

Anche perchè con lui non si può fare un vero dialogo, non ci si può mai sentire capiti.

E soprattutto, se siamo incerti o disorientati,possiamo fare scelte sbagliate, influenzate dalla sua finta ma prorrompente sicurezza, che di solito non coglie per nulla le reali problematiche di chi ha di fronte. A dar credito ad un saccente : ci si sente inadeguati, incapaci, inferiori; si viene influenzati nelle decisioni che contano; si fanno errori clamorosi e mai si sarebbero compiuti; si resta in un ateggiamento psicologico di dipendenza. E allora ????



INDIVIDUALO. Il saccente dà consigli senza richiesta, non chiede mai, non ha dubbi, critica anche senza conoscere bene la situazione, ostenta le sue opinioni e la sua conoscenza, non ha l’umiltà di ascoltare, non cambia mai idea.

Il vero sapiente fa l’opposto: ascolta, chiede, comprende. Solo su richiesta, e solo a volte, suggerisce qualcosa.

PROTEGGITI. Se si è influenzabile dalla falsa sicurezza dei saccenti,non raccontare loro troppe cose di te. Se hai un progetto o un’idea, prima agisci e porta a compimento, o verrai disturbato da critiche e consigli. Riduci anche le confidenze o verrano usate per crearsi una visione di te che diverrà un inossidabile pregiudizio.

DISATTIVALO. Se parli con un saccente evita di:

a) fargli domande come se fosse un oracolo;

b)combatterlo o competere con lui in una gara di ostentazione.

Lascialo parlare senza farti impressionare. Piuttosto cerca di selezionare: magari tra quello che dice c’è qualcosa che ti può servire.

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