LA VISIONE OLISTICA (una delle mie battaglie personali)


Attualmente tutta l'impostazione scientifica, la modalità con cui si concepisce l'esistenza è fondata sul modello meccanicistico. Secondo questo modello noi siamo separati gli uni dagli altri e ci creiamo dei responsabili immaginari su cui scarichiamo la responsabilità di problemi e situazioni; e' sempre qualcun altro che deve compiere certe scelte affinché le cose vadano meglio. Questo succede anche nel campo della salute , valutiamo il corpo come un insieme di organi, separiamo la malattia da noi stessi, separiamo le emozioni dalle parti del corpo ad esse connessi, cerchiamo di eliminare i sintomi anziché le cause, consideriamo la malattia e non il malato, deleghiamo ad atri in modo totale la responsabilità della nostra salute, CONSIDERIAMO L'UOMO LA SOMMA DI TANTE PARTI ANZICHÉ UNA TOTALITA'. Si va dal medico e gli si dice ,- dottore mi guarisca il ginocchio- senza tenere conto di tutte le implicazioni che l'avere male al ginocchio comporta anche a livello psicologico e spirituale Si va sempre di più verso la specializzazione, verso la frantumazione, verso la divisione in compartimenti stagni, perdendo di vista l'UNITA' BIO PSICO SPIRITUALE DELL'INDIVIDUO. Si fanno sempre più analisi, di tutti i tipi, ma non per questo la salute e' in miglioramento, le analisi ci servono per darci sicurezza, crediamo che individuando una malattia possiamo controllarla, o meglio il medico la possa guarire. Questo va bene se vogliamo eliminare i sintomi, ma non e' certo l'atteggiamento adeguato per eliminare le cause, che hanno radici dentro di noi, e la malattia ci segnala che c'e' qualcosa di molto profondo da rivedere, da mutare, da risolvere. La diagnosi e' importante, se non diventa un limite, un mezzo solo per risolvere i sintomi; può essere un ottimo strumento se inserita in un contesto più ampio, ci può aiutare a capirci e indicarci su cosa dobbiamo portare la nostra attenzione. Alle volte la diagnosi può essere altamente negativa e suonare quasi come una sentenza di morte, ma in effetti e 'il limite su cui si scontra la conoscenza scientifica ma non e' detto che non vi siano altri mezzi, altre possibilità. Una diagnosi di incurabilità ci informa SULLA INCAPACITÀ DELLA MEDICINA, IN QUEL CASO,DI GUARIRE LA PERSONA, MA NON CI INFORMA SULLA PERSONA. D'altra parte non e' neppure giusto scaricare sui medici tutta la responsabilità relativamente alla nostra salute, o alla nostra malattia, e non e' neppure giusto che i medici se la debbano accollare. Il medico compie la sua opera altamente meritoria, ma non può togliere le cause di un male che non risiede esattamente in un organo, anche se e' proprio quell'organo a denunciarne tutto il disagio e la sofferenza. Nella CONCEZIONE OLISTICA i pazienti devono prendersi la responsabilità della propria salute, e lo possono fare con la collaborazione dei medici, stabilendo un rapporto corretto, senza delegare quelle che sono le proprie responsabilità nell'ambito della soluzione della malattia: un sintomo può essere fisico ma la causa può essere mentale, Gli organi, e tutto il corpo non sono più disgiunti tra di loro, il corpo non e' più scisso dalla mente, e corpo e mente non sono più separati dallo Spirito. Così l' Essere umano non e' disgiunto dai suoi simili da tutto quanto lo circonda compreso l'intero Universo. Tutto e' interconnesso in questa nuova visione, in questo nuovo modello della realta' che si può definire una visione olistica della realtà, in cui non vi e' più la contrapposizione, la separatezza, il dualismo, ma la interdipendenza, cioè tutte le cose sono in relazione le une con le altre. Un ricercatore, il Dr. David Bohm, nel 1971 affermò che l'universo e' probabilmente olografico e questo confermava le idee di un altro ricercatore che riteneva che il cervello funzionasse come un ologramma. Molto brevemente si può accennare che questo ricercatore, il dr. Pribram dice che la realtà vera e' come l'energia di un laser, la quale trasmette l'informazione, mentre ciò che noi percepiamo come realtà e' una immagine tridimensionale proiettata; la realtà vera e' in effetti l'energia che i nostri sensi captano, non gli oggetti che noi definiamo reali. Nella concezione olistica, oltre alla considerazione che tutto e' interconnesso e ciò che accade in un luogo si ripercuote istantaneamente su tutto ciò che esiste, si assume che OGNI PARTE CONTIENE L'INTERO; in ogni nostra cellula e' riprodotto l'intero programma della nostra salute, noi siamo tutto ciò che esiste e tutto ciò che esiste e' in noi, dentro di noi vi e' l'intero universo. In questa concezione ogni istante presente e' eterno e ricomprende la totalita' del tempo e dello spazio. Dal punto di vista olistico, tutto ciò' che pensiamo, che mettiamo in atto per guarirci condiziona e può' aiutare anche gli altri. Se pensiamo olisticamente i nostri sintomi, la nostra malattia, la nostra esperienza diventeranno nostri alleati, poiché ci indicheranno la strada per risolvere gli squilibri, per ristabilire lo stato di salute ovvero ripristinare l'equilibrio che in un certo momento si era incrinato.

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