EGO E OSCURITA'


Devi camminare in un certo modo; devi ridere in un certo modo; devi assumere un certo comportamento, avere una morale, un codice. Solo così la società ti apprezzerà, e se ciò non accade, il tuo ego ne sarà sconvolto. E quando l’ego viene scosso, tu non sai più dove sei, non sai più chi sei.
Gli altri ti hanno dato quell’idea.
Quell’idea è l’ego.
Cercate di capirlo quanto più profondamente possibile, perché questa è una cosa che si deve gettare via. E a meno che non la gettiate via, non potrete mai raggiungere il sé... perché voi tutti siete dipendenti dal centro: non potete muovervi, e di conseguenza non siete in grado di guardare nella direzione del sé.
E ricordate: ci sarà un periodo di transizione, un intervallo di tempo, durante il quale l’ego sarà fatto a pezzi; voi non saprete più dove siete né chi siete, e tutti i confini si confonderanno.
Sarete confusi, nel caos.
In questo caos, avrete paura di perdere il vostro ego, ma deve essere così. Bisogna passare attraverso il caos per arrivare a toccare il vero centro. Se avrete coraggio, questo periodo sarà breve.
Se invece avete paura e ricadete nell’ego, e ricominciate ancora una volta a organizzarlo, allora ci vorrà moltissimo tempo, forse addirittura intere vite.
Una volta un bambino andò a far visita ai nonni; aveva solo quattro anni. La sera, quando la nonna lo mise a letto, improvvisamente si mise a gridare, a piangere: "Voglio andare a casa, ho paura del buio."
La nonna allora gli disse: "So bene che anche a casa dormi al buio, non ho mai visto la luce accesa, perché allora qui hai paura?"
Il bambino rispose: "E’ vero, ma quello è il mio buio; questo buio qui, invece, non lo conosco." Anche dell’oscurità si pensa: "Questa è la mia".
All’esterno... un’oscurità sconosciuta. Con l’ego la sensazione è: "Questa è la mia oscurità."

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