Quando una persona si considera buona e non cattiva, si auto-afferma identificandosi con questa convinzione, che prolunga l’esistenza separativa in una nuova forma. In certi casi questa nuova costruzione dell’ego è più difficile da smantellare, perché spesso ci si identifica più completamente con il bene che non con il male. È più facile liberarsi dell’identificazione con il male perché, non appena si percepisce che il male è male, la sua presa sulla coscienza perde forza. Districarsi dalla presa del bene è un problema più difficile, poiché il bene ha una parvenza di auto-giustificazione perché il confronto con il male è a suo favore. Con il tempo tuttavia, l’aspirante si stanca della sua nuova prigione, e dopo questa intuizione abbandona la propria esistenza separata trascendendo la dualità di bene e di male... (Meher Baba)
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